“Quando l’oro parla, l’eloquenza è senza forza”

Erasmo da Rotterdam

L’oro è il metallo prezioso più conosciuto al Mondo e viene usato come riserva di valore da millenni. È raro e si mantiene integro nel tempo in quanto è difficile da distruggere e non ossida (spesso si legge sui giornali di monete d’oro antiche recuperate integre dai fondali marini anche dopo secoli), inoltre fonde solo ad altissime temperature.

Fin dall’antichità è stato quindi considerato prezioso ed usato per preservare la ricchezza personale permettendo il trasferimento di valore nel tempo, ad esempio di generazione in generazione.

Oggigiorno, la LBMA (London Bullion Market Association) è l’organizzazione professionale incaricata di stabilire gli standard ufficiali di raffinazione, documentazione, trasporto e custodia di tutti i lingotti scambiati nel mercato ufficiale dell’oro.

È proprio la LBMA che decide ogni giorno la pubblicazione del fixing dell’oro, ossia il prezzo ufficiale di riferimento (che viene poi riportato appunto giornalmente da stampa e quotidiani).

Tutte le Banche Centrali del Mondo hanno delle riserve di oro fisico a garanzia delle loro emissioni valutarie e ciò dimostra l’importanza di possedere lingotti fisici piuttosto che oro virtuale.

Bisogna infatti distinguere tra:

Oro allocato

Si parla di oro allocato quando si comprano realmente dei lingotti fisici, a prescindere che si ritirino materialmente o si lascino in deposito presso qualche caveau.

Il cliente acquisisce la proprietà piena dei lingotti e può disporne in qualsiasi momento. Chi ha in custodia i lingotti del cliente non può disporne (ad esempio per metterli a pegno) se non per volontà del cliente.

Oro non allocato

Detto anche “oro virtuale”, è in genere quello venduto dalle banche ai propri clienti, e si tratta di acquistare appunto oro virtuale, ossia solo sulla carta.

Non c’è alcun lingotto ma solo l’impegno della banca ad approvvigionarsi di oro fisico e consegnarlo al cliente su sua richiesta. Equivale quindi ad una sorta di credito, l’oro acquistato dalla banca non è di proprietà del cliente e pertanto la banca può disporne a suo piacimento.

Da qui il nostro consiglio di orientarsi sempre sull’acquisto di lingotti fisici
così da essere sicuri di poter disporre effettivamente dell’oro acquistato.

La valutazione dell’oro

Per valutare l’oro bisogna considerare il titolo ossia la quantità di oro puro presente in una lega d’oro (infatti l’oro fisico presente in commercio non è mai puro al 100%).

Per valutare la quantità d’oro presente in una lega (in modo da poter fare una valutazione economica precisa) è importante considerare la karatura, ossia la purezza della lega che si esprime in parti d’oro (su una base di 24 parti).

È considerato oro da investimento solo l’oro con un titolo minimo di 999,5 (che rientra nello standard “GOOD DELIVERY” della LBMA, ossia lo standard del mercato professionale dell’oro).

Solo i lingotti di questo tipo sono consigliabili per finalità di Protezione e/o Pianificazione Patrimoniale, nonchè di Pianificazione Successoria.

Qui sotto una tabella riassuntiva delle parti d’oro presenti nella lega a seconda della karatura.

24 kt (999,900/1000)*

22 kt (916,667/1000)

20 kt (833,333/1000)

18 kt (750,000/1000)**

14 kt (583,333/1000)

1 kt (41,667/1000)

*vuol dire che ci sono 999,9 grammi di oro su 1000 grammi di leghe
complessive (a volte può essere anche 999,5 grammi)

**è in genere l’oro da gioielleria.

Le tipologie di lingotti d’oro

I lingotti d’oro sono prodotti in diverse grammature (in genere da 1gr fino a circa 12,4Kg) e si distinguono in base alla forma ed alla lavorazione:

in base alla forma
Abbiamo i lingotti tradizionali, a forma trapezoidale, oppure i lingotti detti “all’americana”, a forma di parallelepipedo con gli angoli smussati. Famosi anche i lingotti detti “all’inglese”, ossia a forma di panetto.

in base alla lavorazione
I lingotti possono essere semplicemente il risultato della colata (CAST) dell’oro liquido in uno stampo oppure successivamente alla colata possono essere finemente lavorati (MINTED).

Il mercato dell’oro